martedì 27 agosto 2013

Il nostro simbolo, il nostro nome

Il nostro simbolo è l'ascia bipenne, il nostro nome è la traduzione in latino: "Bipennis". L'ascia bipenne è formata da due lame, l'una rappresenta il passato, l'altra il futuro. Perché non si può costruire un futuro senza salde e profonde radici nel passato. Ecco un interessante passo del libro "Il mito europeo" di Gianluca Padovan:

''Un particolare tipo di ascia è la bipenne, arma da botta che immanica una testa dotata di foro passante centrale e due taglienti, generalmente tra loro simmetrici. In greco è chiamata labrys, da una radice pregreca. Utilizzata sia come strumento da lavoro sia come arma da battaglia, compare tra le tribù dell’Europa del Nord e Centrale, presso i Micenei, i Greci, alcune genti italiche e gli Sciti: «Era evidenziata nel culto di Bacco e di Vulcano e fu dunque contemporaneamente arma e strumento sacrificale». Parlando della morte di Asio, figlio di Irtaco, re di Arisba, Omero lo paragona a un albero reciso:

“Asio cadèo,
siccome quercia o pioppo od alto pino,
cui sul monte tagliar, con raffilate
bipenni, i fabbri a nautic’uso. Ei giacque”.
 
Inoltre:

“Tratto il fulgido brando, allor l’Atride
Avventassi al nemico; e questi, all’ombra
Dello scudo, impugnò ferrata e bella
Una bipenne, nel polito e lungo
Manico inserta di silvestre olivo”.
 
In Italia le bipenni sono in uso presso i Veneti e gli Etruschi. A Castiglione della Pescaia (Grosseto) è stata ritrovata una stele funeraria in pietra con iscrizione etrusca e dedicata ad Avele Feluske. Raffigura un guerriero armato di ascia bipenne e protetto con elmo da oplita e scudo tondo che reca centralmente un motivo non comune, ma certamente ben presente nel mondo etrusco e greco: una sorta di croce a sei bracci inclusa in un cerchio. Il simbolo è interpretabile anche (o meglio) come un fiore a sei petali lanceolati. In particolare un’ascia bipenne in ferro con il manico chiuso tra verghe è rinvenuta nella tomba degli Acquastrini a Vetulonia (Grosseto) ed è datata VII sec. a. La bipenne con il fascio è un’insegna e un simbolo di potere. La ritroviamo presso i Romani, dove il «fascio littorio» è costituito da verghe di olmo o di betulla nelle quali è inserita centralmente o lateralmente una scure, o ascia generalmente ad un solo tagliente; il tutto è tenuto assieme da corregge di colore rosso.''



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